Zero Pensieri. La soluzione Boviar per l’adeguamento all’autorizzazione ministeriale Circolare STC n. 633/2019 (New Labs 633)

Zero Pensieri. La soluzione Boviar per l’adeguamento all’autorizzazione ministeriale Circolare STC n. 633/2019 (New Labs 633)
In di Boviar

Lo scorso 3 dicembre 2019, il Consiglio Superiore dei LLPP ha pubblicato la Circolare n. 633 contenente i “Criteri per il rilascio dell’autorizzazione ai Laboratori per prove e controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti di cui all’art. 59, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001”, su cui si è favorevolmente espressa l’Assemblea generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con Parere n.48/2019 reso nell’adunanza del 27 settembre 2019. Tale provvedimento si è reso necessario al fine di dare attuazione alla modifica apportata dalla L. 14 giugno 2019, n. 55 (c.d. “Sblocca Cantieri”) al testo dell’art. 59, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001 (c.d. Testo Unico dell’Edilizia), che ha introdotto la “nuova” figura del “Laboratorio prove e controlli su materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti” (lett. c-bis). La Circolare fornisce quindi i criteri e le procedure per il rilascio delle autorizzazioni, da parte del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, a tali nuovi Laboratori, che vanno così ad affiancarsi a quelli Ufficiali ed a quelli autorizzati ai sensi della L. 1086/71.

Boviar ha ideato la Formula Zero Pensieri, dedicata a chi intende rinnovare o costruire il laboratorio ai sensi della Circolare n. 633. Forte dell’esperienza acquisita nel settore, Boviar Srl, insieme allo Studio Tecnico-Legale e Amministrativo Menditto&Partners ed alla società di consulenza aziendale Business&Performance srl, ha ideato un prodotto specifico per coloro che intendano richiedere l’autorizzazione per operare nel settore del monitoraggio, della diagnostica e delle prove non distruttive sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti. L’integrazione delle professionalità di Boviar con quelle di Menditto&Partners e Business & Performance s.r.l., consente di coprire l’intero spettro degli interventi da effettuare per l’adeguamento alla Circolare 633/2019, unendo alle competenze tecnico-operative di Boviar, riconosciute sul mercato da oltre cinquant’anni di esperienza, quelle amministrative-legislative di Menditto&Partners e quelle finanziarie-fiscali di Business&Performance Srl, che dal 2014 opera con successo nel campo della consulenza aziendale, affiancando le piccole e medie imprese attraverso il Business Coaching ed i servizi IT di Banking Intelligence. 

Il supporto fornito con la formula Zero Pensieri non riguarda solo la parte più strettamente tecnica, che sarebbe assorbita quasi interamente dalla redazione delle istruzioni tecnico-operative previste dalla Circolare per ogni metodologia di prova per la quale ci si voglia accreditare, ma anche, e soprattutto, tutte le problematiche tecnico-legali che riguardano la  struttura del soggetto gestore, ovvero la forma societaria e gli eventuali conflitti di interessi in cui si incorre o le partecipazioni in altre società, il personale e i rapporti i lavoro, con aspetti di diritto del lavoro, la sistemazione dei locali e l’adeguatezza rispetto all’attività, ed infine l’implementazione o l’acquisizione del necessario sistema di qualità.  

Gli aspetti tecnico-legali

Alla luce di quanto sopra, lo studio Menditto&Partners occupa un ruolo fondamentale in Zero Pensieri e Salvatore Menditto, titolare dello studio, avvocato e docente presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, nonché esperto di problematiche tecnico-legali nella materia della diagnostica strutturale e delle PnD, rappresenta la figura centrale intorno alla quale ruota l’assistenza legale e giuslavoristica che viene fornita da Zero Pensieri al cliente. 

“L’idea alla base della formula Zero Pensieri – spiega il prof. Menditto – è quella di fornire un servizio che accompagni i soggetti che vogliono richiedere l’autorizzazione, ovvero i laboratori già operanti nei settori regolamentati dalle Circolari n. 7617/STC e n. 7618/STC del 2010, e le società, specie quelle di ingegneria, già attive nel settore della diagnostica strutturale e quelle ancora da costituire.
Il cliente viene seguito dalle prime fasi organizzative e di impostazione della documentazione, fino alla redazione degli adempimenti più complessi richiesti dalla Circolare che riguardano le istruzioni tecniche, la verifica delle attrezzature, del piano di taratura, delle ispezioni tecniche e tutto quello che è inerente alla certificazione della qualità, al controllo delle autocertificazioni richieste, i modelli da presentare, finalizzato al conseguimento della documentazione da inviare al Servizio Tecnico Centrale.

L’obiettivo è quindi quello di offrire ai soggetti che già operano in questo settore la possibilità di poter continuare a svolgere la propria attività senza doversi preoccupare degli adempimenti, molto impegnativi, necessari per la formazione, la redazione e la verifica di tutti i documenti necessari alla presentazione della domanda. Il tutto, senza sottovalutare l’aspetto della consulenza legale che ognuna di queste attività richiede, che viene curata con un’unica cabina di regia per il coerente completamento di tutta la procedura”. 

Per assicurare tale attività è stata organizzato un vero e proprio gruppo di lavoro multidisciplinare ed altamente qualificato, che viene messo a disposizione del cliente con la formula Zero Pensieri, e che è composto, oltre che dal legale, da un consulente del lavoro, un commercialista, un esperto di qualità e degli ingegneri, tutti muniti di formazione specifica sulla disciplina delle PnD e su quella introdotta dalla Circolare in particolare, per dare valore alla complessità degli adempimenti previsti. 

L’importanza del soggetto gestore e dei rapporti di lavoro 

“Per quanto riguarda gli aspetti più propriamente legali – continua Menditto – due sono quelli fondamentali: il primo è relativo al soggetto gestore, ovvero la società che chiede l’autorizzazione. Sono infatti previsti dalla Circolare una serie di incompatibilità e di conflitti che impediscono alla stessa di chiedere ed ottenere l’autorizzazione, laddove siano presenti dei soggetti che operino in settori che possano condizionare la terzietà dell’operato della società.

Dev’essere quindi eseguita un’analisi scrupolosa degli atti costitutivi della società relativamente a partecipazioni societarie, collegamenti o interessi diretti di qualsiasi natura, eventualmente intervenendo laddove queste siano presenti per eliminare le cause di possibili conflitti.

Altra problematica, sempre collegata al soggetto gestore, è quella che riguarda le società di ingegneria che non possono esercitare la propria attività sui singoli progetti interessati dalla campagna di prova. Il secondo aspetto importante è quello che riguarda l’organico perché nella configurazione minima vanno individuate le figure strettamente necessarie per le quali, ed occorre verificare che siano in possesso dei requisiti idonei, va redatto un apposito curriculum in cui vi sia traccia documentata, per quanto possibile, dell’esperienza maturata nel corso del tempo in questo settore, al di là dei livelli acquisiti.

Anche nella figura del Direttore del Laboratorio – aggiunge Menditto – possono essere presenti delle incompatibilità perché l’incarico deve essere esclusivo, e questo vale per tutto l’organico, ed inoltre devono essere rese in autocertificazione delle dichiarazioni di indipendenza e terzietà.

Sempre in relazione all’organico c’è anche tutta la parte relativa ai rapporti di lavoro, per i quali non esiste un contratto di riferimento, essendo nuove le varie figure chiamate in causa dalla Circolare. Per questi, il team di Zero Pensieri ha elaborato degli schemi contrattuali che riguardano incarichi di dipendenza, di collaborazione continuativa o di socio lavoratore che vanno allegati al resto della documentazione.

Non va poi trascurata – conclude Menditto – anche l’assistenza legale per una verifica di carattere urbanistico ed edilizio sui locali, perché la Circolare prevede che debbano avere caratteristiche ben precise. Infine, aspetti normativi possono emergere anche per l’attrezzatura, in merito all’effettiva disponibilità esclusiva, e quindi a possibili formule di acquisto o di nolo.
Quindi, gli aspetti da tutelare sono tutti di diversa natura, ma tutti concorrenziali nella richiesta, e da qui l’importanza che la consulenza abbracci tutti gli stessi, e non solo quelli più propriamente tecnici, che pure sono, ovviamente, rilevanti”.

A livello metodologico, tutta questa attività viene svolta attraverso l’invio di schede-modelli che debbono essere restituiti debitamente compilati e provvisti degli allegati richiesti per l’acquisizione da parte del gruppo di lavoro di Zero Pensieri di tutta la documentazione – in parte di tipo puramente documentale, ad esempio copia della visura camerale o dell’atto costitutivo, in parte espressamente redatta dal team, ad esempio le istruzioni tecniche, che vengono preparate in modo estremamente accurato, le autocertificazioni, i report di prova e i contratti di lavoro – necessaria alla corretta redazione della cartella telematica da inviare per la richiesta, in modo da presentare la stessa evitando ogni possibile rischio che la stessa venga rigettata o che vengano richieste dal STC eventuali integrazioni.

A tale riguardo, l’assistenza offerta comunque non si esaurisce con la predisposizione della documentazione completa e la successiva presentazione della domanda, ma si estende anche al caso in cui vengano richiesti dei chiarimenti e integrazioni, e copre ogni attività fino al rilascio dell’autorizzazione. 

Le premesse

Nelle premesse riportate nella Circolare, si legge: “La Legge 14 giugno 2019, n. 55, di Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante “disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici”, denominata anche Sblocca Cantieri, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.140 del 17 giugno 2019, ha modificato l’art. 59 del D.P.R. n. 380/2001, Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, introducendo la possibilità, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di autorizzare con proprio decreto, anche Laboratori per prove e controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti (lettera c-bis). Tale settore di autorizzazione, di nuova introduzione, si affianca ai campi già precedentemente attivi inerenti, come è noto, i laboratori per l’effettuazione:

1. delle prove sui materiali da costruzione (lettera a);
2. delle prove su terre e rocce (lettera c).

regolati, rispettivamente, dalle Circolari 7617/STC e 7618/STC del 8 settembre 2010.

Con la presente Circolare, Consiglio Superiore dei LLPP intende disciplinare “un settore di primaria importanza nel processo di verifica strutturale per la garanzia d’uso e prestazione del patrimonio edilizio, infrastrutturale e storico esistente.

L’autorizzazione ad operare nel settore delle Prove non Distruttive (PnD) sulle strutture esistenti, definendo i requisiti minimi di accesso, prescrive le procedure di gestione delle attività sperimentali e di certificazione, risponde all’esigenza di migliorare l’applicazione delle recenti  norme tecniche nel settore dei lavori e delle opere di ingegneria civile al fine di e garantire migliori condizioni di qualità, affidabilità, indipendenza e terzietà nelle attività di prove e certificazione”. I tre settori autorizzabili sono i seguenti:

1. Settore A: Prove su strutture in calcestruzzo armato normale, precompresso e muratura;
2. Settore B: Prove su strutture metalliche e strutture composte;
3. Settore C: Prove dinamiche sulle strutture.

La circolare, nell’Allegato I, stabilisce anche la tipologia di prove che quanti richiedono l’autorizzazione devono obbligatoriamente essere in grado di effettuare, per i rispettivi settori e nell’Allegato II, le apparecchiature ed attrezzature di cui debbono essere dotati. Inoltre, definisce anche l’organico minimo del laboratorio deve essere formato da un direttore del laboratorio, due sperimentatori, un tecnico con funzione di aiuto sperimentatore e/o assistente alle prove, una unità di personale di segreteria o amministrativo, anche per il presidio della sede del laboratorio. 

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